Alive in France
di Abel Ferrara; con Abel Ferrara, Joe Delia, Paul Hipp, Cristina Chiriac; USA/Francia 2016; durata 79 minuti
Il documentario, che propone un’immagine unica di uno dei maestri del cinema più controversi e anticonformisti di Hollywood, racconta Ferrara nell’inedita veste di cantante e musicista, trasportandoci nel tour francese in cui il regista ha suonato insieme ai suoi storici collaboratori musicali, nonché amici di vecchia data, le colonne sonore dei suoi più importanti film, da Driller Killer, Il cattivo tenente, Welcome to New York, Fratelli, Paura su Manhattan (Fear city), 4:44 Last day on earth, L’angelo della vendetta (MS. 45), a China girl.Il tour straordinario di concerti, che si sono svolti tra Tolosa e Parigi, ha portato sul palco una selezione di tracce composte ed eseguite insieme ai suoi collaboratori musicali più stretti, Paul Hipp e Joseph Delia, e ha accompagnato una rassegna del cinema di Ferrara promossa dalla Cinémathèque di Tolosa intitolata “Addiction at work”. Senza nascondere la ruvidità e il passato fatto di dipendenze del leggendario “bad boy” di Hollywood, Alive in France rivela però anche i tanti aspetti meno noti del suo personaggio: il suo rapporto appassionato con la musica, il suo modo bizzarro e sarcastico di coinvolgere il pubblico che lo segue e le sue relazioni affettive, dagli amici storici agli affetti più intimi e recenti come la giovane moglie, l’attrice Cristina Chiriac, e la loro incantevole bambina Anna.
FESTIVAL
70° Festival di Cannes - Quinzaine des rélisateurs
Dicono del film...
"Una scheggia di vita filmata. Abel Ferrara è un mirabile esempio della forza propulsiva che la sua creatività può generare"

"Il ritratto di uno dei veri ribelli del cinema americano"

"Abel Ferrara & friends in libera uscita sulla strada del rock'n' roll"

"Abel Ferrara lancia un punto di vista, rock e dinamico, fluido e selvaggio, sulla propria carriera d'artista"

.jpg)
MANTA RAY
di Phuttiphong Aroonpheng; con: Wanlop Rungkumjad, Rasmee Wayrana, Abhisit Hama;
Tailandia, Francia, Cina, 2018, durata 105 minuti
DAL 10 OTTOBRE AL CINEMA
In un villaggio vicino al mare in cui sono annegati migliaia di rifugiati Rohingya, un pescatore trova uno sconosciuto privo di memoria che in più non parla la sua lingua. L’uomo lo accoglie in casa e gli da un nome, Thonchai. Quando il pescatore un giorno, all’improvviso e misteriosamente, scompare, Thonchai lentamente si impadronisce della sua identità, del lavoro e persino della moglie giunta in visita da un paese lontano. Il regista thailandese Aroonpheng si fa carico di dar voce ai rifugiati nel mondo, ma soprattutto ricorda il popolo Rohingya perseguitato in Birmania e costretto ad avventurarsi in mare in cerca di salvezza. Un viaggio della speranza segnato il più delle volte dalla morte per annegamento, destino comune e crudele ad ogni latitudine.
Manta Ray è un film che conta su suoni e luci e suggerisce sottovoce piuttosto che urlare.
VENEZIA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA 2018 – Vincitore sezione Orizzonti
TORONTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2019 – Nomination Migliore Opera Prima
CAIRO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2018 – Vincitore categoria Miglior Regista
ZAGREB FILM FESTIVAL 2018 – Miglior film
NANCY
di Christina Choe; con Andrea Riseborough , Virginia Kull, John Leguizamo, Ann Dowd, J. Smith-Cameron; USA 2018; Durata 87'
Nancy ha come protagonista Andrea Riseborough , nei panni di una donna che diventa sempre più convinta di essere stata rapita da bambina. Quando incontra una coppia la cui figlia è scomparsa trent’anni prima, la realtà e la finzione cominciano a confondersi. Man mano che il loro legame si approfondisce, i dubbi ragionevoli lasciano il posto a credenze ostinate e il potere dell’emozione minaccia di superare ogni razionalità.
Sorprendente la scrittura, riconsacrata la Riseborough come reginetta del disagio contemporaneo. Nancy, senza mai tempi morti, è un gioiellino che impregna lo schermo di vera e ansiogena umanità, nel realismo malandato di esistenze incompiute.
SUNDANCE FESTIVAL 2018
INDEPENDENT SPIRIT AWARD : miglior sceneggiatura d'esordio
WALDO SALT SCREENWRITING AWARD - miglior sceneggiatura a Christina Choe
A FIRST FAREWELL
THE JOURNEY
MATARES
di Rachid Benhadj con Dorian Yohoo – Anis Salhi – Hacène Kerkache; Algeria 2019; Durata 90'
L’Algeria è un limbo che separa l’Inferno, la Costa d’Avorio devastata da guerre, dal Paradiso, l’Italia, dove molti scappano verso una promessa di ricchezza e benessere, lontano dalle loro famiglie, ma in fin dei conti per il loro bene.
Come un Adamo alla ricerca del suo Paradiso perduto, la piccola protagonista di questa storia, Mona, si muove in un universo di crudeltà e perversità, miseria e decadenza, con la speranza di guadagnare il denaro necessario per permettere a lei e alla madre di raggiungere l’Italia, dove il padre è lì ad aspettarle.
Un film forte e toccante, scritto e diretto da Rachid Benhadj, che si svincola dall’essere retorico e scontato e racconta una bellissima storia di amicizia, pura e inaspettata.